Modello di mulino leonardesco
Il modello, realizzato negli anni ’80 del secolo scorso, riproduce un mulino analogo a quello oggetto di indagine da parte di Leonardo da Vinci nel corso dei sui studi sul moto delle acque, sui problemi d’irrigazione e di bonifica durante il suo soggiorno presso la Cascina Sforzesca a Vigevano nel 1494.
Nel modello si possono individuare:
• a sinistra, la ruota che gira nella gora (canale artificiale per alimentare i mulini), nell’originale girerebbe grazie all’energia cinetica dell’acqua che scorre nella gora, mentre nel modello è messa in rotazione da un motorino elettrico;
• a destra, il locale che ospita il mulino a palmenti a due macine e un carro pieno di sacchi trainato da un cavallo.
Descrizione e funzionamento
La rotazione orizzontale dell’asse della ruota è convertita in rotazione verticale per mezzo di ingranaggi, detti a lanterna (vedi disegno di Leonardo), che trasmettono il movimento al mulino a palmenti a due macine.
Ogni macina del mulino a palmenti consiste in due ruote sovrapposte in pietra (palmenti), una fissa e l'altra rotante. Il grano viene fatto cadere attraverso un foro centrale al palmento superiore e raggiunge lo spazio interposto tra le due ruote dove viene macinato ed espulso radialmente. La ruota è collegata ai palmenti superiori.
I sacchi di frumento sono portati su un carro tirato da un cavallo e rovesciati dall’operatore nelle tramogge. Il cereale quindi per gravità passa nelle macine tra i palmenti che lo macinano. La farina quindi fluisce nelle cassette sotto i palmeti dalle quali viene scaricata per essere insaccata.
Il modello, grazie ad un motorino elettrico, è funzionante (ma non macina).
Riprese: Mario Valentino Cipolla
Montaggio: Anna Sandrucci
Brano di ZakharValaha da Pixabay